30.6.08

professanza notturnotta

un quarto a mezzanotte stasera senza alcolo tira secca.
continua la stagione delle piogge niente mare a luglio per gli emigrati in sollevante.
Ma la ciotola di riso, la cagliata di soia e una fiasca d'acqua molle, non me li toglie nonuno.
ora io qualche volta leggo i giornali italiani e mi intristo e mi viene magone e rabbione perche' mi dico al figlio mio che nascera' io ci devo imparare la lingua padre che fosse l'italico e puranco addirittura l'idioma napoletano e poi quallo un giorno mi dice papa' ma pecche' il paese dove nasscessi e tale e quale a o' cesso?
E io piegato dall'insofferenza che ci rispondo a questo figlio colli occhi a mandorlo e il sorriso del ciliegio che i padri dei padri della madre fubbero samurazzi e adesso ancora diciamo orgoglio e spirito di abnegazione gente che insomma non si tira indietro se si deve fare il culo che saranno quadratini pure pero' alla fine bene e male c'e' dignita'?
Io ci dico: ma no noi capiscicelo siamo simpaci c'e' simpatanza, canzone ecco anche amore, latin lover e poi la moda la cucina mangiare spaghetti ma anche penne e rigatoni, pizza poi ancora pizza, c'e' abbronzatura, mare a pagamento c'e' piazza c'e' creative eloquentia dialettica. Si c'e' camorra e monnezza in quantita' et varieta'. Si rubare apertamente senza vergognare ma comunque il papa capisci poi intercede e dio provvede.
Allora il figlio mio cogli occhi gia' sottili dalla nascita mi sibila un: papa' ma che cazzo accocchi ma vatti a fare lo zazen sulla tazza del cesso!
E io capitolo.

Nessun commento: